Mieloma Multiplo: VRD contro VCD come terapia di induzione prima del trapianto autologo
I pazienti con nuova diagnosi di MM sono in genere trattati con una terapia di induzione seguita dal trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche (ASCT). La terapia di induzione è in genere costituita dall’associazione di tre farmaci: le due associazioni più usate sono bortezomib-ciclofosfamide-desametasone (la cui sigla è: VCD) e bortezomib-lenalidomide-desametasone (la cui sigla è: VRD).Uno studio nazionale di popolazione mette a confronto i due approcci.
I pazienti con nuova diagnosi di MM sono in genere trattati con una terapia di induzione seguita dal trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche (ASCT). La terapia di induzione è in genere costituita dall’associazione di tre farmaci: le due associazioni più usate sono bortezomib-ciclofosfamide-desametasone (la cui sigla è: VCD) e bortezomib-lenalidomide-desametasone (la cui sigla è: VRD).
VRD e VCD come terapia di induzione in Norvegia
Gli autori dello studio recentemente pubblicato sul Blood Cancer Journal hanno identificato tutti i pazienti sottoposti a ASCT per MM in Norvegia fra il 2008 e il 2020. Hanno identificato 1354 pazienti di cui 682 trattati con VCD, 332 con VRD e 42 con altri farmaci. Le caratteristiche dei due gruppi di pazienti (VCD e VRD) sono risultate simili tranne che per due aspetti: quelli trattati con VRD erano in media più anziani, e quelli trattati con VRD erano stati sottoposti ad ASCT più di recente (2017-2020).
Tre mesi dopo l’ASCT i tassi di risposta sono risultati maggiori nel gruppo VRD (89% contro 76% di VCD). Nel gruppo VCD il 4% dei pazienti aveva cambiato terapia per assenza di risposta e l’1% per progressione di malattia, mentre nel gruppo VRD solo l’1% ha cambiato terapia per assenza di risposta e l’1% per progressione. I pazienti del gruppo VRD ricevevano più spesso terapie in seguito all’ASCT rispetto al gruppo VCD. Tenendo conto solo dei pazienti che hanno ricevuto una terapia di mantenimento dopo ASCT, la sopravvivenza libera da progressione è risultata simile nei due gruppi. Tuttavia, in un’altra analisi che ha escluso i pazienti trattati con una terapia di consolidamento o di mantenimento e tenendo conto dei pazienti sottoposti ad ASCT solo di recente (2017-2020), la combinazione VRD si è dimostrata superiore alla combinazione VCD proprio in termini di sopravvivenza libera da progressione.
Questo studio supporta l’uso della combinazione VRD sia nella pratica clinica sia come braccio di terapia standard per gli studi clinici, in quanto più efficace della combinazione VCD.
Il principale limite dello studio è la sua natura retrospettiva, ossia il fatto che l’analisi sia stata effettuata a posteriori su pazienti già trattati in base a criteri ignoti con una o l’altra associazione di farmaci. Tuttavia, in Norvegia il tipo di induzione ricevuta dai pazienti dipende prevalentemente dal centro e non da fattori riguardanti il paziente o la malattia.
Un altro limite dello studio è di aver incluso solo pazienti sottoposti ad ASCT e il tempo di follow-up per i pazienti trattati con la combinazione VRD è stato relativamente breve.
In conclusione, questo studio norvegese suggerisce che l’induzione con la combinazione VRD dovrebbe essere preferibile a quella con VCD per i pazienti con MM di nuova diagnosi eleggibili per il trapianto autologo di cellule staminali.
Fonte
Blood Cancer J. 2024 Apr 9;14(1):60.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38594252/